Da una lettera di Stefania ..

Carissimi,
Sono Stefania, un’infermiera che da 6 anni vive in missione, a Pariamarca piccolo paesino vicino a Cajamarca nel nord del Peru, dove e´stata aperta 4 anni fa una casa d’accoglienza per persone con disabilità fisica e mentale.
Al momento siamo 33 tra bambini, ragazzi ed alcuni adulti, arrivano da zone del Perù anche molto lontane, quasi tutti in stato di totale abbandono.
Accoglierli significa prendersi a cuore non solo la loro salute ed i bisogni primari, ma anche e soprattutto migliorare la loro qualità di vita; Con l’affetto e tanta pazienza cerchiamo di migliorare la loro autonomia nelle attività di vita quotidiana, organizziamo laboratori, gite e attività.
Nel mese di luglio io e le ragazze che assistono i bambini abbiamo partecipato ad un corso di riabilitazione comunitaria per aiutare i più piccoli che soffrono di paralisi cerebrale infantile ed hanno molto bisogno di fisioterapia.
Il desiderio è di poter migliorare sempre di più l’ assistenza ai nostri ragazzi, e farli vivere in un ambiente bello e sereno.
Questa lettera è prima di tutto per ringraziarvi per tutto il vostro impegno, lavoro e generosità;
Grazie alle donazioni e al lavoro di tanti ragazzi e famiglie, siamo riusciti a giugno, ad allestire una sala di psicomotricità;
Mentre a settembre abbiamo comprato un pulmino ( in arrivo tra qualche settimana), che servirà per gli spostamenti dei ragazzi, sopratutto per le visite in ospedale e gli esami medici a cui di frequente si sottopongono.
Questa casa aperta alle necessità dei più poveri, va avanti grazie a voi, ogni giorno ci sono tanti bisogni da soddisfare viveri, medicine, pannoloni, esami medici che a volte sono a pagamento; Ogni giorno ringraziamo di quello che riceviamo e affidiamo nelle nostre preghiere tutte le persone che ci aiutano.
La casa è dedicata a San Giuseppe Cottolengo, che instancabile accolse centinaia di malati nei suoi ospedali, affidandosi alla Divina Provvidenza e alla Vergine Maria;
Anche noi vogliamo seguire i passi di questo santo ed aprire la porta della nostra casa a chi ha bisogno, a chi è solo, a chi ha bisogno d’amore.
Grazie per il vostro prezioso aiuto.
Stefania e i ragazzi della Casa San Giuseppe Cottolengo