A pariamarca paesino che dista 3 ore di cammino dall’ Encanada,oltre all’Oratorio è stata costruita la casa San Giuseppe Cottolengo che accoglie attualmente 40 ragazzi con diverse difficoltà, li assiste Stefania, un’infermiera faentina, questa casa accoglie la parte maschile dei malati mentre la casa Madre Teresa Encanada, ospita 62 tra donne e bambini. Quando arrivano nelle nostre case hanno bisogno non solo di terapia e medicine, ma anche di affetto, di sentirsi come in una famiglia, quella famiglia che alcuni di loro non hanno mai avuto. Per questi giovani disabili della casa San Giuseppe Cottolengo, si organizzano attività e laboratori, tra cui orto ed allevamento, per dare a questi ragazzi un’occupazione quotidiana e la possibilità di imparare e crescere. Alcuni ragazzi sono autistici, per loro è difficile lavorare insieme agli altri, così pensiamo di ricreare un ambiente apposta per loro, adatto alle loro caratteristiche ed esigenze molto personali.La maggior parte degli infermi sono in stato di totale abbandono, altri ci sono stati affidati dalle famiglie che si sono trovate impossibilitate ad accudire e assistere queste persone; purtroppo alcuni sono stati trovati in condizione disumane ed in stato di denutrizione da lieve a severa.
Carissimi,
Sono Stefania, un’infermiera che da 6 anni vive in missione, a Pariamarca piccolo paesino vicino a Cajamarca nel nord del Peru, dove e´stata aperta 4 anni fa una casa d’accoglienza per persone con disabilità fisica e mentale.
Al momento siamo 33 tra bambini, ragazzi ed alcuni adulti, arrivano da zone del Perù anche molto lontane, quasi tutti in stato di totale abbandono.
Accoglierli significa prendersi a cuore non solo la loro salute ed i bisogni primari, ma anche e soprattutto migliorare la loro qualità di vita; Con l’affetto e tanta pazienza cerchiamo di migliorare la loro autonomia nelle attività di vita quotidiana, organizziamo laboratori, gite e attività.
Nel mese di luglio io e le ragazze che assistono i bambini abbiamo partecipato ad un corso di riabilitazione comunitaria per aiutare i più piccoli che soffrono di paralisi cerebrale infantile ed hanno molto bisogno di fisioterapia.
Il desiderio è di poter migliorare sempre di più l’ assistenza ai nostri ragazzi, e farli vivere in un ambiente bello e sereno.
Questa lettera è prima di tutto per ringraziarvi per tutto il vostro impegno, lavoro e generosità;
Grazie alle donazioni e al lavoro di tanti ragazzi e famiglie, siamo riusciti a giugno, ad allestire una sala di psicomotricità;
Mentre a settembre abbiamo comprato un pulmino ( in arrivo tra qualche settimana), che servirà per gli spostamenti dei ragazzi, sopratutto per le visite in ospedale e gli esami medici a cui di frequente si sottopongono.
Questa casa aperta alle necessità dei più poveri, va avanti grazie a voi, ogni giorno ci sono tanti bisogni da soddisfare viveri, medicine, pannoloni, esami medici che a volte sono a pagamento; Ogni giorno ringraziamo di quello che riceviamo e affidiamo nelle nostre preghiere tutte le persone che ci aiutano.
La casa è dedicata a San Giuseppe Cottolengo, che instancabile accolse centinaia di malati nei suoi ospedali, affidandosi alla Divina Provvidenza e alla Vergine Maria;
Anche noi vogliamo seguire i passi di questo santo ed aprire la porta della nostra casa a chi ha bisogno, a chi è solo, a chi ha bisogno d’amore.
Grazie per il vostro prezioso aiuto.
Stefania e i ragazzi della Casa San Giuseppe Cottolengo