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La casa è stata creata per loro, i malati, i più poveri, gli ultimi tra gli ultimi; alcuni affetti da malattie croniche, necessitano di cure quotidiane , altri sono persone sole che non hanno nessuno che li possa assistere, altri ancora entrano nella nostra casa per prepararsi a morire. Si è voluto costruire un luogo adatto alle loro esigenze dove possano sentire anche l’affetto di una famiglia. Qui opera Daniela, infermiera trentina, che dal 2005 assiste queste persone; all’inizio una piccola infermeria nella casa parrocchiale, poi il bisogno di una struttura sempre più grande, che oggi è già pienissima e accoglie più di 50 malati fissi, più tutta la povera gente che viene ogni giorno a chiedere medicine e cure varie.

Lettera del Papa

Buon Samaritano